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sabato 11 febbraio 2012

Di che cosa stiamo parlando?


A Lecce, il prossimo 26 febbraio, la locale coalizione di centro-destra terrà delle consultazioni per la scelta del candidato Sindaco in vista delle elezioni amministrative del 6 e 7 maggio. Le famose "primarie".

La campagna elettorale è in pieno svolgimento. Uno dei contendenti, Paolo Pagliaro, candidato di Alleanza per Lecce, parlando del commercio in città, tra le altre cose, ha detto: "Licenze, permessi e autorizzazioni saranno il prerequisito per qualsiasi attività". 

Ma di che cosa stiamo parlando? Possibile che chi ambisce a diventare Sindaco di Lecce non sappia che, da qui a breve e per molte attività già d'adesso, i poteri degli enti locali non rappresenteranno più il prerequisito per nulla?

C'è stata un'accelerazione in tal senso. 

Proprio in uno dei suoi ultimi atti il Governo Berlusconi, l'area politica di cui il candidato Pagliaro fa parte, sancì che "l'iniziativa e  l'attivita'  economica  privata  sono  libere  ed  e' permesso tutto cio' che non e' espressamente vietato dalla legge".

Possibile che la propaganda politica possa spingersi fino a questo punto? E se non fosse propaganda sarebbe possibile non saperlo? 

L'antitrust ha chiesto la massima liberalizzazione possibile, specificando che i limiti tutt'ora vigenti, che saranno poi ridotti all'osso, non devono e non dovranno essere utilizzati per distorcere la libera concorrenza.

Insomma: più persone, meno Stato!

venerdì 3 febbraio 2012

Mario Monti rispondi, please


Sul sito del Governo campeggiano da qualche giorno le mail che i cittadini inviano a Mario Monti per commentare il suo operato. 

Cè lo straniero che stima il Presidente, l’italiano all’estero fiero del Professore, perfino al bambina di due anni che si sente  rassicurata da Nonno Mario. 

Pressoché inesistenti le critiche.

Insomma: “tutto va bene. tutto va per il meglio possibile”.

Il sito istituzionale del Governo parla perfino d’un Presidente impegnato a rispondere personalmente alle e-mail che a migliaia stanno giungendo.

Mi sono permesso, da suo estimatore un po' confuso, di scrivergli due parole di disappunto per quest’operazione di comunicazione, a mio avviso, già vista.