Il Pakistan censura gli sms dei propri cittadini.
L’Autorità delle comunicazioni di quel paese ha chiesto agli operatori
telefonici di applicare, a partire da oggi, una censura preventiva a tutti i brevi
messaggi di testo che dovessero contenere “parole a rischio”. Tra queste, si
legge sul sito dell’Aduc, “seno”, “mestruazioni”, “lingua” e perfino “Gesù
Cristo”.
Il motivo? Gli sms con queste parole potrebbero essere osceni,
pornografici o blasfemi.
Visto che l’sms è una comunicazione tra due persone
non è dato capire quale possa essere il rischio di una comunicazione oscena. In
verità ogni limitazione alla libertà d’espressione delle persone è da ritenersi
inutile in quanto stupida e controproducente soprattutto se messa in relazione
alla libertà di pensiero che rappresenta il presupposto della prima.
Al di là di ciò non è chiaro se la censura avverrà
automaticamente ogni qual volta nel testo del messaggio apparirà la parola
contenuta nella “lista nera” o se essa andrà contestualizzata. Insomma l’osceno
sms “Vorrei toccarti il seno” sarà censurabile alla stregua della “blasfema”
considerazione “Maria allattava Gesù Cristo al suo seno”?.
Alla base di questa decisione, si legge nella
notizia, c’è l’esigenza di arginare lo spam, dopo le lamentele dei consumatori”.
L’idiozia di questa iniziativa è di per sé evidente anche agli stessi
consumatori pakistani che l’avrebbero richiesta, visto che le loro associazioni
hanno fortemente contestato questa decisione (fonte Aduc.it)
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