Dopo le battaglie storiche dei radicali, di qualche esponente della sinistra e della parole di Saviano, sulla legalizzazione delle droghe leggere si muove anche il Pd.
La proposta, come si legge sul sito del Partito democratico arriva da otto senatori.
I promotori sono Roberto Della Seta e Francesco Ferrante. Altri sei membri gruppo del Pd, Carloni, Chiaromonte, Maritati, Perduca, Poretti (questi due Radicali in quota Pd) e Vita hanno firmato il ddl.
“La nostra proposta – hanno detto i primi firmatari - non nasce da un astratto e ideologico credo antiproibizionista, ma dalla convinzione che depenalizzare l’uso della cannabis sia una scelta indispensabile se si vuole rompere la continuità di questo mercato con lo spaccio delle droghe pesanti, continuità che espone migliaia di giovani a rischi immensamente superiori ai danni, che pure non vanno sottaciuti, del fumo della cannabis”.
“Del resto, proseguono Della Seta e Ferrante, questa stessa proposta nelle passate legislature ha ricevuto ampie e trasversali adesioni, a conferma che depenalizzare l’uso della cannabis non è una battaglia di estremisti, ma l’impegno di tante persone convinte che equiparare la cannabis alle droghe pesanti aggravi di molto il problema delle tossicodipendenze”.
A dire il vero è l’intero approccio legato alle droghe ed alle tossicodipendenze che andrebbe rivisto in chiave costruttiva e non solamente punitiva come è successo, soprattutto negli ultimi anni, dopo l’approvazione delle legge Fini-Giovanardi.
Di droga si muore anche per l’indifferenza verso il fenomeno. E’ di qualche giorno fa la notizia della morte di un tossicodipendente nei bagni dell’università di Firenze .
La strada è ancora lunga.
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