Oggi è il 31 dicembre e sarà l’ultimo 31 dicembre di sempre. No, non è una battuta. L’hanno detto i Maja qualche secolo fa. Mica una multinazionale, per spingerci a comprare più prodotti, o qualche astrologo per far parlare di sé. Sono stati loro in persona a profetizzarlo. Il macellaio del quartiere dove vivo è così convinto della fine del mondo che ha fatto stampare agende e calendari che finiscono il 21 dicembre.
Non badate a chi dice che queste profezie non hanno alcun fondamento scientifico o che, peggio ancora, i Maja non hanno mai detto nulla di simile. E’ la verità e se i più non lo ammettono, il motivo è solamente uno: fino a marzo dobbiamo piazzare “un pacco così” di buoni del tesoro pluriennali. Se si ammettesse l’autenticità della profezia nessuno li comprerebbe e non ci sarebbero più soldi. Che poi di soldi non ce ne sarà più bisogno perché tanto tra 355 giorni si chiude baracca!
I soliti noti si stanno organizzando per squagliarsela. Berlusconi ha comprato una villa su Giove, pianeta che, per via del nome, sente più vicino alla sua personalità. Confermandosi gran mecenate, poi, Silvio ha comprato due case anche per il poeta Bondi e il menestrello Apicella. Vendola e Bersani e Di Pietro hanno comprato casa su Marte, il pianeta Rosso. Fini e Casini stanno cercando collocazione e aspettano che Montezemolo scelga il suo pianeta. In Italia resteranno Monti e tutti i ministri. Loro devono finire il lavoro intrapreso. Hanno voluto la bici…
In questa situazione di fuggifuggi generale, se le cose stanno così (e stanno così davvero!) non resta che affrontare al meglio l’anno che verrà. Ma come? Beh non lasciatevi prendere dall’ansia e non sperperate tutto. Non ne vale pena, 355 giorni sono comunque un tempo apprezzabile e non è il caso di lasciarsi andare agli eccessi e chi già lo fa si moderi. Si provi a dare il massimo di sé ogni giorno. Non c’è più tempo per sbagliare, agiamo con attenzione, ponderando le nostre scelte e decidendo scrupolosamente che cosa fare. Dedichiamo più tempo alle persone care: farà bene a loro ed a noi. Intensifichiamo le azioni per ottenere la vittoria nelle nostre battaglie: visto che tutto finirà, che finisca per il meglio. Anche il Governo faccia la sua parte fino all’ultimo. Servono azioni straordinarie. Il tempo del tirare a campare non ha più senso. Getti il velo dell’ipocrisia e ammetta che il 21 dicembre 2012 finirà tutto. Lo spieghi Monti in persona, come solo lui sa fare, con calma e pacatezza dicendo tutto e nulla, che in breve tempo sarà necessario passare dalla fase “cresci Italia” a quella “non fiori ma opere di bene”. Mostri il grafico della fine del mondo e metta a punto i provvedimenti per vivere al meglio l’ultimo anno sulla Terra.
Che il governo disciplini e consenta il suicidio assistito: vivere 355 giorni o qualcuno in meno non fa più differenza. Chi non se la sente di arrivare fino in fondo dev’essere capito, sostenuto ed aiutato. Nessuno fa male agli altri quando sceglie per sé. Che si finisca di considerare il tossicodipendente come un delinquente. Si lasci libero ognuno a far di sé ciò che meglio crede, si punti ad educare e non a sanzionare e se qualcuno cede al vizio lo si consideri come una persona da curare e non da condannare. Che si lascino liberi i negozi di restare aperti come e quando vogliono: che senso ha porre dei limiti se tra nemmeno 12 mesi tutti dovranno chiudere per sempre? E poi saldi tutto l’anno: tanto non ci saranno magazzini da svuotare, è arrivato il fine stagione definitivo. Che si sappiano tutte le verità coperte dal segreto di Stato. Inutile, a questo punto, portarsele nella tomba. Che si consenta di vivere liberamente l’amore, in tutte le forme che le persone, liberamente, scelgono. Si eliminino tutti i benefici per le confessioni religiose. Ad un passo dal traguardo, quando ormai il più è fatto, non ha senso continuare a privilegiare qualcuno. A breve si saprà chi ci ha visto giusto ma soprattutto se c’era qualcosa da vedere.
Ci si assicuri, infine, che i politici che hanno comprato casa oltre atmosfera riescano nel loro intento. Per il loro bene, un gesto estremo di affetto e devozione, perché questo mondo sgraziato e moribondo non li merita.
Lo scettico recidivo, il San Tommaso de noantri, potrebbe chiedersi: e se i Maja avessero sbagliato? Se quel popolo avesse preso un granchio e il 21 dicembre non ci fosse l’apocalisse? Meglio per tutti: quelle nuove regole continuerebbero ad essere valide e si vivrebbe sicuramente in un paese migliore. Conviene credere ai Maja, anche se la profezia fosse una bufala: o no?
Buon anno!
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